Duster

Siamo nel 2011 e
dopo qualche mese che il panterino Fumé era a casa,
ha cominciato a farsi paffutello e sinceramente pareva un po' annoiato.

Quindi è partita la caccia al micio per fargli compagnia:
avendo un debole per i mici di mantello siamese, siamesato, similsiamese
o come volete definirlo (Himalayano, sarebbe corretto, dato il gene
che induce la mutazione del mantello, in origine nero)
la "caccia" si è rivolta principalmente a gatti e gatte simil siamesi.

La cerca è durata nove mesi, lungo i quali ho contattato
i responsabili di varie associazioni, fatto colloqui conoscitivi
e lunghe trafile di attesa, ma sono sempre stata scavalcata
per varie vicissitudini: cattiva coordinazione delle richieste
di adottanti, giri strani di promesse dietro le quinte dopo le
quali mi sono state raccontate varie bugie... un po' di tutto
insomma...

Ricordo ancora tutti i mici ai quali ho sperato e tentato di dare casa
e di alcuni conservo ancora le fotografie:

Sally, a pelo semilungo - Stellina, dall'aspetto di una Snowshoe
Rudy, un cucciolotto rubacuori - Sandy, una nuvola di tinte delicate
Leo, uno statuario gigante buono...

Sandy

Rudy
Leo

Un bel giorno è capitata la meravigliosa occasione di dare una nuova casa
ad una stupenda micia Norvegese, proveniente da un allevamento
che ha dovuto chiudere: Baba Yaga, una regina del Nord.
Babina, con all'attivo diversi premi per la sua bellezza, compresi
dei Best in Show, era meravigliosa con le persone,
adattandosi armoniosamente e sontuosamente alla casa e all'ambiente
anche se per lei tutto nuovo.
Il nero Fumè era tutto curioso e per niente contrario all'ingresso
di questa signorina nella sua casa: si è sempre dimostrato curioso
ma non fastidioso, interessato e un po' all'erta, ma mai aggressivo.
Purtroppo non era però vero il contrario: Baba Yaga non ha ceduto mai di un
baffo nella sua granitica opposizione al micio di casa.
Dopo un mese di scenate isteriche, soffia, urla, zuffe e la gatta che
si faceva pipì addosso, l'idea di poter avere un ambiente
sereno e disteso tra i due è sfumata e Babina è dovuta tornare alla
sua casa d'origine.





Sembrava che non fosse destino: da una parte sembrava esserci una
maledizione al non poter adottare un gatto siamesato, dall'altra
l'ipotesi di prendere un gatto adulto (dettata per altro dalla
specifica scelta di voler aiutare un gatto in età meno appetibile
di un cucciolo, già con carattere formato e già con una certa pacatezza
che manca in toto ai cuccioli) sembrava non essere vincente.

Quindi la cerca, dopo nove mesi di fallimenti, alquanto frustranti,
si è spostata ai cuccioli... NON siamesi.
Questa volta invece la Dea Fortuna si è tolta la benda dagli occhi,
regalando l'opportunità di trovare l'annuncio per l'adozione del piccolo Golia,
un frugoletto blu tigrato e bianco, un amore di batuffolo figlio di una
micia europea molto indipendente (mamma BB) e di un gattone
di casa ma che amava girovagare tra campi e giardini del lodigiano,
probabilmente un maestoso Maine Coon, che al cucciolo ha donato
il colore del mantello.
Fortuna soprattutto per la persona che stava dietro l'annuncio di adozione:
Sara, una ragazza meravigliosa, molto esperta di gatti, insieme alla sua mamma,
con la quale andare d'accordo è stato immediato, così come la reciproca fiducia.
Una persona luminosa, letteralmente.

Duster quando si chiamava Golia


Così era il 10 dicembre 2011 quando Golia è arrivato a casa,
stanco, sfinito - piccino - dopo aver viaggiato da Lodi a Vigevano
e da Vigevano alla nuova casa, cambiando in un giorno 3 case e 4 persone.
Un pomeriggio d'inverno piacevole, passato a guardare questo
cosino saltellante che giocava per casa,
e ascoltando consigli e aneddoti di Sara sul piccolino -
un frugolino tardivo, lui, nato il 5 ottobre.

Come ultima cosa Sara ha voluto raccontarmi la storia della nascita
del piccolo Golia, mi ha parlato della mamma BB e del
papà, un micione ormai un po' anziano e malato di tumore, che
però nei bei giorni di sole sembrava stare un po' meglio, si faceva forza
e si alzava dalla cuccia per andare nei prati e nei giardini circostanti:
è così che ha incontrato BB.

Quando è arrivato il momento di partorire, nonostante le si fosse
preparato un giaciglio caldo, comodo, al sicuro, defilato,
BB, da brava gatta un po' zingara, ha invece scelto la via dei prati.

Sara ed il suo ragazzo sono diventati matti per trovare la gatta e i suoi
gattini in mezzo all'erba alta di inizio autunno.
Finalmente trovano mamma BB e i cuccioli, 2...
ma uno è già morto...
Decidono ovviamente di seppellirlo lì, dove è nato e subito volato via,
così Sara corre in casa e rovista  nel suo borsone, tra le sue cose
(era in visita per il week end anche per il parto di mamma BB)
e pensa che un calzino a righe colorate possa andare bene
per riporre il cucciolino tra le braccia di Madre Terra...

Nel momento di commozione che la storia ha suscitato,
vedo che dalla borsa prende qualcosa e mi porge
un calzino a righe colorate...
"Questo è l'altro calzino -mi dice -quello rimasto spaiato.
Vorrei che lo avessi tu e che lo tenessi, così in qualche
modo i due fratellini potranno avere un legame"



PS - mesi dopo l'adozione di Golia/Duster, Sara ed io eravamo ancora
in contatto. Mi ha dunque fatto sapere che papà micione era
volato sul ponte... In un bel giorno di sole ha sentito che il momento
era arrivato, è uscito di casa ed è andato nel giardino vicino, dove
abitava mamma BB, la sua ultima conquista, e lì si è
lasciato scivolare...







La prima sera a casa - 10 dicembre 2011



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